Il Centro America è un istmo e un crocicchio. Un posto di passaggio per invasori inquieti. Da decine di migliaia di anni, quando fu ponte per genti d’Eurasia tracimate a ondate dallo stretto di Bering, che in poche generazioni poterono così colonizzare tutto il continente, dai ghiacci di Nunavut, fino ai freddi boschi terrafueghini. I pronipoti, in su e in giù, continuarono ad attraversarlo rimescolando culture e colture in un viavai ininterrotto persino con l’arrivo della nuova marea d’Europa, anch’essa, come la prima, lenta e collosa, come il petrolio naufrago di una petroliera. Nel mio piccolo, mi limito al suo punto più stretto: P[…]