Correva l’anno 1431 e il veneziano Pietro Querini, mercante e navigante piuttosto intrepido, partito a bordo del vascello Querinia da Candia (Creta) con un carico di vino alla volta delle Fiandre, veniva sorpreso da due tempeste, una al largo di Capo Finisterrae e la seconda, quando era ormai alla deriva, ben oltre l’Irlanda. La scialuppa dei superstiti approdò su di uno scoglio sperduto che lo stesso Querini definì nel diario “in culo mundi”, dove si nutrirono di molluschi e accesero fuochi per scaldarsi. E bene fecero, perchè furono visti dalle barche di pescatori della vicina isola di Røst, nelle Lofoten, che li accudirono per quattro mesi. “Vivono in una dozzina di[…]